L’edificio che ospita la Fondazione Jorio Vivarelli e il Museo nasce alla fine degli anni Sessanta dal progetto di Oskar Stonorov, uno tra i maggiori esponenti dell’architettura razionalista che fece parte, con Mies van der Rohe, Gropius e Mendelsohn, dell’ondata di esuli che tra gli anni Venti e Trenta lasciarono l’Europa per gli Stati Uniti, contribuendo in tal modo a introdurre e diffondere, nella realtà americana del New Deal, le acquisizioni e le esperienze del Movimento Moderno.
Esterno di Villa Stonorov
Jorio nel salone dei Crocifissi
Stonorov coltivò un’inguaribile passione per la scultura. La villa da lui progettata, apparentemente semplice, si rivela in realtà sapientemente curata fin nei minimi particolari, particolari che la rendono profondamente toscana: dal cotto rosso alle mura color ocra, fino alle grandi porte-finestre ad arco che si aprono su un parco ricco di ulivi, cipressi, mimose, acacie, tigli e pioppi. Negli spazi interni sono custodite le sculture, i disegni, le incisioni, le medaglie, le monete e quant’altro rientra nella poliedrica produzione artistica di Jorio.