Il tema del sacro nella produzione di Vivarelli è quasi essenzialmente dedicato alle Crocifissioni. Con le sue opere, Vivarelli può vantarsi di aver rinnovato radicalmente l’iconografia del Cristo crocifisso toccando il punto più alto della scultura religiosa del Novecento. Tale rivoluzione ha inevitabilmente suscitato scandalo nella Chiesa cattolica che, abituata alla consueta iconografia del figlio di Dio rassegnato di fronte alla morte, viene colpita dall’immagine espressionistica e drammatica della sofferenza terrena del Cristo di Vivarelli. Tuttavia una parte del clero riconosce in questo crocifisso «un’opera nuova» che dimostra intensamente la «Passione».
Crocifissione (studio) 1956 inv.n° 1433
Copia del Crocifisso della Chiesa di Galciana
La prima crocifissione risale al 1956 ed è il ligneo Crocifisso per la Chiesa della Vergine di Pistoia progettata dall’architetto Giovanni Michelucci. A seguito, nel 1963 abbiamo quello in bronzo per la Chiesa dell’Autostrada a Campi Bisenzio di Firenze, sempre di Michelucci. Nel 1964 seguono i crocifissi destinati alla Chiesa di Galciana di Prato, alla cappella della famiglia Farulli presso il cimitero di Pistoia e alla Cattedrale di Lincoln nel Nebraska.
Un interessante aspetto delle opere nate dalla collaborazione con Michelucci è che queste solitamente non vengono realizzate in studio per poi essere collocate nei luoghi di destinazione, ma vengono concepite da Jorio direttamente in quei luoghi, realizzando così una singolare armonia espressiva tra le opere e le architetture che le accolgono. È il caso del Crocifisso per la Chiesa dell’Autostrada che è stato modellato durante una notte nella chiesa ancora in fase di costruzione. Come racconta lo stesso Jorio: «Volevo modellare il crocifisso dentro la struttura, perché volevo che già dall’inizio avesse il respiro e l’aria della chiesa. Senza dire nulla a nessuno, lo sapeva solamente Renzo [fratello di Giovanni Michelucci e titolare dell’omonima fonderia d’arte, ndr], quella notte modellai il crocifisso. Ero solo, con un temporale terribile, con una lampada che tentennava mossa dal vento e faceva le ombre sui muri. La mattina alle otto avevo consumato tutte le forze, c’era da finire solo le mani. Volevo rappresentare il dolore del momento con il movimento delle dita, ad un tratto sentii una voce echeggiare in questo tunnel di cemento armato che diceva “Lascialo stare, è finito!”. Lì per lì pensai “oh senti, (il crocifisso) vuole parlare con me stanotte”. Mi voltai verso l’impalcatura del soffitto e vidi l’architetto Michelucci. Persi le forze e svenni».
Ciborio nella Chiesa di Galciana
L’intera opera di Vivarelli è profondamente permeata dall’impegno civile e morale che è riscontrabile anche nelle opere sacre. Tale intento è ben visibile nel mosaico che realizza nel 1964 per la Chiesa di San Michele Arcangelo (“Casermette”) di Pistoia. I quattro quadri del mosaico si ispirano solo in parte al testo biblico dell’Apocalisse, poiché invece del simbolismo Jorio suggerisce immagini di crudo realismo dando spessore ai drammi sociali della nostra società come la guerra, la violenza, la fame, le malattie e la morte. Oltre alle rappresentazioni sacre, Jorio ha dedicato la propria creatività scultorea alla realizzazione di importanti arredi sacri come i cibori, gli altari e le acquasantiere per numerose chiese.
Fonte battesimale nella Chiesa di San Michele Arcangelo
Particolare della fonte battesimale
Oltre alla scultura su legno, alla scultura in bronzo («a cera persa» e «a staffa») per Crocifissioni e Madonne e al mosaico, la produzione sacra di Vivarelli si avvale anche di altri mezzi espressivi, come il bassorilievo in terracotta e le vetrate a mosaico. Ne sono esempio le due terrecotte della Chiesa della Vergine di Pistoia (1960-61), raffiguranti la terza e la dodicesima stazione della Via Crucis, e la grande vetrata per l’Istituto religioso di Santa Cecilia, opera luminosissima che esalta la patrona della musica e del canto.
Vetrata dell’Istituto Santa Cecilia
Bibliografia:
A. Dami, A. Frintino, Jorio Vivarelli, scultore a Pistoia, Serravalle Pistoiese, ed. Settegiorni, 2018.
V. Ferretti Jorio Vivarelli scultore. La materia della vita, Verona, ed. Edizioni d’arte Ghelfi, 2007.